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SAMUEL ALLA GMG 2023 DI LISBONA

 

"È un dono di Dio e del cuore di don Michele Falabretti, da ricambiare copioso di bene per la vita dei giovani, primi inquilini, nelle strade e periferie del mondo."

Papa Francesco confessa Samuel, ospite di Villa San Francesco a Pedavena

 

E’ uno dei tre giovani di tutto il mondo ad aver ricevuto il sacramento della riconciliazione

a Lisbona, durante le cerimonie per la Giornata Mondiale della Gioventù

Pubblicato sul Corriere delle Alpi - 4 agosto 2023

Scritto da Francesco Dal Mas

 

Samuel Basei, 19 anni, ospite da sei della Comunità villa San Francesco di Facen e studente dell’Istituto Agrario di Feltre, è uno dei tre giovani che ieri papa Francesco ha confessato nel Giardino Vasco de Gama di Lisbona. Francisco, spagnolo di 21 anni, Yesvi, 33 anni, dal Guatemala, e Samuel gli hanno raccontato della loro vita, oltre che delle mancanze commesse. «Ho sentito proprio il perdono da parte del Papa, è una persona semplice, umile e buona», ha commentato, dopo la liturgia. Samuel fa parte dei 15 giovani italiani che gestiscono ‘Casa Italia’.

Il mese scorso, insieme agli altri ragazzi, aveva incontrato al Quirinale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per avere la sua dedica e la firma sul Tricolore che campeggia sulla facciata dell’edificio della Pastorale Giovanile della Cei a Lisbona, Samuel ha donato al Papa una cartolina disegnata da Vico Calabrò e stampata dalla Comunità di Aldo Bertelle. Da Francesco ha ricevuto in dono un Rosario.

Samuel è ancora frastornato dall’emozione, ma ci dice di essere molto contento «perché non capita tutti i giorni di andare del Papa a confessarsi, ma anche di vederlo così da vicino». Ed è convinto che da oggi, almeno un po', la sua vita cambierà.

La notte scorsa, sapendo dell’’incontro, è riuscito a riposare? «Sì, sono riuscito a dormire» ha risposto Samuel, col piglio del contadino che sa i fatti suoi e che in Comunità e alla Cooperativa Arcobaleno si occupa dei lavori nei campi e in serra, nonché della cura degli animali domestici.

Il ragazzo è figlio di agricoltori e con lo stesso piglio con cui si è rivolto ai giornalisti, nell’incontro con Mattarella gli aveva chiesto se confermava la visita sul Vajont in occasione del 60° anniversario. «Francesco Mi ha chiesto dopo, se avevo fratelli, da dove venivo, gli ho dato una cartolina che è stata fatta in comunità a Villa San Francesco, da dove vengo. la mia preghiera in questi giorni va ai miei amici della comunità, soprattutto a Luca e Fabrizio che sono due miei amici».


XXV edizione
della Festa del Volontariato Sociale

Tratto dal Corriere delle Alpi di lunedì 12 settembre 2022

 

La "Madonna dell'inutile" portata a spalla dai sindaci

 

PEDAVENA

Da Facen al Casonetto portata a spalla da sindaci, volontari, rappresentanti della comunità civile e dei movimenti ecclesiali. La Madonna dell'inutile, la statua mariana realizzata dallo scultore padovano Giancarlo Frison accogliendo nel 1998 l'invito della comunità di Villa San Francesco a dare forma al tema educativo "Le grandi risorse dell'inutile", è ritornata in processione accompagnata da centinaia di persone. Non accadeva dal 2016.Undici tappe, tanti quanti sono i chilometri tra la Casa Emmaus di Facen e la cooperativa sociale Arcobaleno '86 del Casonetto, con altrettanti momenti di riflessione e preghiera e cambi di portantini. Riportando di attualità il messaggio di quella immagine mariana realizzata con scarti di fusione, corteccia di alberi sradicati da un uragano, un pezzo di scarpa: il valore profondo di quello che viene considerato socialmente inutile.Un messaggio raccolto innanzitutto dalle istituzioni locali: sono stati i sindaci, con la loro fascia tricolore, i primi a portare a spalla la statua mariana - un quintale il peso complessivo - nella prima tappa della processione, partita dalla Casa Emmaus, un tempo orfanotrofio dell'Opera don Orione.Nicola Castellaz, sindaco di Pedavena, con i colleghi Nicola Vieceli di San Gregorio nelle Alpi e Mario De Bon di Sospirolo e l'assessore Maurizio Zatta di Feltre, hanno sostenuto la pesante statua assieme ai volontari della comunità, percorrendo il primo ripido tratto della processione religiosa guidata da don Pierangelo Salviato, parroco di Cavaso e Possagno e vicario foraneo di Asolo.Ma prima, nel giardino di Casa Emmaus affacciato sulla vallata feltrina, è stato Aldo Bertelle a sottolineare il significato spirituale e simbolico della processione mariana. Oltre due ore di cammino, di preghiera, di condivisione dell'impegno di portare in spalla la statua, percorrendo lo spazio fisico che separa i due cuori della comunità diretta da Bertelle, Villa San Francesco e la cooperativa Arcobaleno.«I ragazzi della comunità sono passati per undici chilometri a bussare alle porte lungo il tragitto della Madonna», ha spiegato Bertelle, «soltanto per informare, per chiedere attenzione a centinaia di famiglie». Durante la processione la riflessione si è legata anche agli oggetti liturgici: stole sacerdotali e crocefissi. La prima stola indossata dal celebrante, ha sottolineato Bertelle, apparteneva a san Luigi Orione, onorando così il ricordo dell'orfanotrofio gestito a Facen dall'opera religiosa. Nel corso della processione sono stati cambiati più volte i crocefissi: il primo è stato quello donato da san Giovanni Paolo II quando era papa, un crocefisso polacco. Poi un crocefisso africano donato da Piergiorgio Da Rold di Insieme si può, e altri ancora. Ad aprire il cammino della processione è stata una croce lituana, della Collina delle Croci, donata alla comunità nel 2003. Nel tratto finale la riflessione si è concentrata su un crocefisso fortemente simbolico: «Un pezzo di legno con del filo spinato del Col di Lana», ha spiegato Bertelle, «dalle trincee della prima guerra mondiale».

 

Stefano De Barba

Tratto dal Corriere delle Alpi di lunedì 19 settembre 2022

 

FELTRE

Potere alla fantasia. Tre giorni di festa del volontariato, alla Cooperativa Arcobaleno e alla Comunità Villa San Francesco ed è successo di tutto. Gianni Pasa, presidente del Rotary di Feltre, ha inaugurato il Parco dei piccoli frutti e insieme agli ospiti ha raccolto i lamponi. Ben 700 le piante messe a dimora, con la prospettiva - come annuncia il direttore Aldo Bertelle - di creare nuovi posti di lavoro. L'avvocato Enrico Gaz rilancia il Fondo di investimento educativo; il tema dell'anno sarà "Alla ricerca di parole smarrite". Il Fondo, come ha spiegato Gaz, è riuscito a compiere un miracolo: ha permesso l'assunzione di 2 giovani in attività lavorativa e il sostegno scolastico di altri. Fatti concreti, dunque, non filosofia dell'integrazione dei fragili.Il frescante Vico Calabrò, insieme ai ragazzi ha cominciato a dipingere di fiori le pareti della cooperativa. Ieri mattina il ministro Federico D'incà, insieme ai sindaci di Feltre, Sovramonte, San Donà di Piave e ad assessori di altri Comuni, tra i quali Dal Pont di Belluno, hanno consegnato la "Stella dell'Arcobaleno" a 10 Giusti del Mondo. Fiore De Bortoli, di Aune, è uno di questi (da alpino ha portato un pugno di terra di Nicolaevka). E poi Gino e Giovanna Lorenzon, di Montebelluna, sr Gabriella Bottani, nipote della martire del Mozambico, sr Maria de Coppi, Agnese Ciulla di Palermo, Nazzareno Moroni di Avezzano, Maria Letizia Gaudenzi di Pisa, Lucia Zampieri di Verona, Maria Giulia Cotini di Narni, Arnoldo Mosca Mondadori di Milano, Lucia Bellaspiga di Milano, San Luigi Orione (alla memoria). Menzione particolare per Emanuele Gaz.«Se riuscite a trovare ogni anno 10 Giusti - ha commentato il ministro D'Incà - vuol dire che c'è ancora speranza. La Comunità celebra la festa del volontariato. Possiamo respirare a pieni polmoni, perché oggi, in verità, sembra esserci solo la festa dell'individualismo». Prendiamo il caso di Fiore De Bortoli. «Fiore è una persona umile, non una persona modesta. Non è modesta perché è straordinaria, quasi superba, la qualità morale del suo impegno per gli altri», si legge nella motivazione.Più nota la figura di Arnoldo Mosca Mondadori, discendente della famiglia degli storici editori, anche lui premiato. «L'impegno e le attività di Arnaldo Mosca Mondadori hanno le sembianze di una instancabile ricerca di senso. Ha avvicinato molti di noi alla porta del cuore e le sue parole, i suoi scritti, il suo esempio ci indicano la maniglia con cui aprire quella porta».Nel pomeriggio di ieri, l'incontro con ragazzi e giovani capaci di pensiero alto, attenti, coraggiosi, pronti a sfidare anche le difficoltà legate alla vita non sempre facile dei nostri territori. Testimonial 10 consiglieri comunali giovanissimi di Quero Vas, Feltre, Fonzaso, Sovramonte, Lamon Seren, Borgo Valbelluna, Arsiè. Alla sera, la messa nelle sale del Museo dei sogni, tra il vescovo Renato Marangoni e don Attilio Riva, direttore delle Poste Vaticane. La festa era iniziata venerdì con il ricordo dell'arbitro di calcio Luigi Agnolin, alla presenza, fra gli altri, di Daniele Chiffi, arbitro internazionale e del designatore Gianluca Rocchi.

 

Francesco Dal Mas

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